di Dario Matranga
Al Consiglio comunale di Palermo, accanto alle politiche di sviluppo per fare rientrare a Palermo il maggiore numero di palermitani andati via, lavorerò per riavvicinare gli oriundi italiani e siciliani alle tradizioni e alla cultura di origine: un obiettivo che ritengo dai contenuti morali molto elevati. Un’occasione che può portare ricchezza e rilancio al nostro territorio partendo dal recupero dell’identità siciliana e la valorizzazione dell’offerta formativa siciliana di livello universitario e dell’alta formazione artistica e musicale attraverso il concreto sostegno che il Comune deve riconoscere.
Si dovranno avviare percorsi di riavvicinamento con le nostre comunità all’estero a partire dai giovani oriundi anche con attività di stage e summer school a Palermo in loro favore e attraverso una rete di opportunità da costruire per i giovani palermitani attraverso la costruzione di percorsi esperienziali all’estero presso aziende di oriundi siciliani.
Il Comune deve avere un ruolo strategico nel coinvolgimento dei soggetti istituzionali interessati: università, accademie di belle arti, conservatori di musica, associazioni emigrati, associazioni studentesche. Tutti in rete per mettere in campo le iniziative possibili come corsi di lingua e cultura italiana e siciliana, studio delle tradizioni, corsi e attività sportive e nautiche, conoscenza dei parchi archeologici e museali, attività teatrali e musicali, conoscenza delle bellezze naturali.
L’emigrazione caratterizza in modo pesante la Sicilia che è la prima regione italiana per “spopolamento”. Una persona su quattro nell’Isola ha un parente emigrato all’estero.
Solo tra 2018 e i 2019, ben 35mila persone hanno lasciato la Sicilia: 11mila vero altri paesi, il resto sparso per le regioni italiane. Molti di questi sono giovani in possesso di laurea e competenze specifiche.
La maggior parte dei siciliani iscritti al registro dell’Aire (la legge 470/1988 prevede l’iscrizione all’Anagrafe Italiani Residenti all’Estero per periodi superiori ai 12 mesi) provengono dalla città di Agrigento (157.000), Catania (131.000) e Palermo (129.000). Fra i capoluoghi di provincia, Palermo è quello che cede più emigrati ai Paesi esteri (34.272), davanti a Catania (22.221), Licata con (17.016) e a Messina con (13.290). La regione con il numero più elevato di iscritti all’Aire è la Sicilia (755.947), seguita dalla Campania (495.890), dalla Lombardia (473.022) e dal Lazio (450.847).
Secondo l’AIRE gli italiani sparsi nel mondo che conservano la cittadinanza erano nell’anno 2017 numero 5,5 milioni, di cui 785mila siciliani (pari al 17% del totale nazionale e per lo più donne).
L’emigrazione italiana registrata dall’AIRE si concentra in prevalenza tra l’Europa (2.767.926) e l’America (2.059.422).
Il Paese dove si registra la più alta presenza di italiani è l’Argentina con 819.910 iscritti, segue la Germania (743.622), la Svizzera (614.996), la Francia (378.000). Ci sono poi sette paesi, con valori tra le 100 e le 300 mila presenze, tra cui la rappresentanza d’oltreoceano è prevalente: Brasile 307.000, Belgio 287.00, Stati Uniti 215.000, Gran Bretagna 153.000, Canada 132.000, Venezuela 130.000 e Australia 119.000
La terza categoria (tra 10.000 e 100.000 presenze) è composta da un gruppo di 10 paesi: Uruguay, Sud Africa, Cile, Spagna, Olanda (questi primi cinque superano le 30.000 presenze) e, quindi, da Perù, Lussemburgo, Austria, Monaco e Colombia.
Sono, invece, nove i paesi appartenenti al quarto gruppo (tra i 2.500 e i 10.000 italiani): Grecia, Svezia, Croazia, San Marino, Israele, Ecuador, Egitto, Danimarca e Messico.
In sintesi, su 10 italiani sparsi nel mondo, all’incirca 6 stanno in Europa, 3 in America Latina e 1 nei paesi anglosassoni d’oltreoceano (Stati Uniti, Canada e Australia).
I dati dell’ultimo censimento (anno 2017) : http://ucs.interno.gov.it/files/allegatipag/1263/int_00041_anagrafe_degli_italiani_residenti_all_estero_-aire-_2018.pdf
Il rapporto del Parlamento nazionale 1945/2012: https://www.parlamento.it/application/xmanager/projects/parlamento/file/repository/affariinternazionali/osservatorio/approfondimenti/PI0060App.pdf
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