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Rilanciare Palermo città universitaria.

L’intervento di Dario Matranga, candidato al Consiglio comunale di Palermo nella lista “Lavoriamo per Palermo- Lagalla Sindaco”.

Palermo, maggio 2022

Occorre riprendere e rilanciare il rapporto tra Comune di Palermo, Accademia di belle arti, Conservatorio di musica, LUMSA, Università degli studi ed ERSU.

Palermo è certamente una città che ha una vocazione universitaria, registrando tra l’altro il più alto numero di studenti fuorisede tra le università siciliane.

La presenza degli studenti nella nostra città è una risorsa importante che contribuisce all’economia e alla crescita del nostro territorio. Il Comune deve lavorare per rafforzare il complesso di opportunità da potere offrire agli studenti universitari che facciano la scelta formativa coincidente con la città di Palermo.

Deve, intanto, essere creato un rapporto organico e continuo con tutte le istituzioni di livello universitario e il relativo mondo accademico e devono essere messe in campo le opportune iniziative che aumentino il gradimento di Palermo da parte dei giovani studenti universitari siciliani e non, aprendo anche a una vera internazionalizzazione rivolta anche agli italiani all’estero che vogliano tornare e riscoprire la terra di origine direttamente o attraverso i propri figli.

E’ il tempo per una “task force Palermo città universitaria” che – coinvolgendo tutti gli stakeholder (Regione, Comune, municipalizzate, le università, accademia di belle arti e conservatorio di musica, associazioni studentesche) – possa costruire un pacchetto di servizi, benefici e facilitazioni in favore degli studenti universitari che studiano a Palermo, rafforzando l’immagine della città in questa direzione e rendendo, al contempo, anche più appetibili le stesse istituzioni di livello universitario del nostro territorio.

Il comune di Palermo deve portare avanti una politica in favore del mondo degli studenti su più assi: dalla mobilità agli spazi comunali dedicati allo studio, dallo sport alla musica, dalla cultura alla crescita digitale e alle nuove tecnologie; ma anche tanti spazi verdi per lo svago che possano essere luogo di incontro e di interazione con tutti i cittadini. Occorre un serio sostegno e supporto di tutti gli enti pubblici e privati che gestiscono strutture ricettive per i giovani. Al contempo vi è la non più rimandabile esigenza di migliorare la vivibilità delle aree ad alta concentrazione di studenti in termini di igiene e sicurezza.

La città, in sostanza, dovrebbe fare di più per accogliere i giovani universitari fuorisede e abbracciare gli stessi studenti palermitani: dalle agevolazioni fiscali ai servizi e benefici, creando centri di aggregazione, punti d’incontro, di studio e lavoro diffusi sul territorio (nei parchi nelle biblioteche, nei musei, in tutti gli spazi pubblici), cosicché Palermo possa assumere sempre più l’aspetto di città universitaria accogliente.

Accanto a ciò sarebbe anche auspicabile creare una solida e permanente rete di relazioni di livello internazionale a partire dai paesi del bacino mediterraneo che non possono non evidenziare la centralità geografica della Sicilia che deve avere la capacità di assumere un ruolo – oggi inesistente – nel contesto geopolitico di riferimento.

L’internazionalizzazione universitaria potrebbe essere pensata anche verso gli oriundi italiani che hanno voglia di riscoprire le proprie radici, la propria cultura e, in particolare, la Lingua: con la possibilità di specializzarsi presso istituzioni universitarie presenti sul territorio.

C’è poi il tema di una politica per la residenzialità universitaria il cui sviluppo contribuirebbe a calmierare i prezzi degli affitti sia per gli studenti fuorisede che per gli stessi cittadini palermitani: a fine anni ’90, l’allora Opera Universitaria (oggi ERSU), insieme al Comune di Palermo, l’Istituto autonomo case popolari e l’Università degli studi di Palermo, siglarono una convenzione che condusse a un programma per la residenzialità universitaria. L’intervento ha portato alla ristrutturazione di quattro immobili, con circa 200 posti letto tutti nel centro storico. Occorre adesso reperire nuovi immobili e ricorrere, in caso di legittimo bisogno, eventualmente anche a espropri per pubblica utilità di aree abbandonate per avviare o per completare interventi di riqualificazione del territorio come quelli possibili nell’area dell’Albergheria oggetto anche di studi universitari; e occorre intervenire rapidamente per restituire agli studenti l’uso di immobili come quello dell’Hotel Patria reso impossibile dalla frammentazione della proprietà privata presente nell’immobile e che, di fatto, ha finito per ostacolare l’interesse pubblico e il diritto allo studio.

Anche per portare avanti queste politiche in favore dei giovani palermitani (e non solo), ho accettato la sfida di partecipare alle elezioni comunali del 12 giugno prossimo candidandomi nella lista civica “Lavoriamo per Palermo-Lagalla Sindaco”.

Dario Matranga